Cari viaggiatori,
ogni giorno leggiamo i racconti di insegnanti che in queste settimane cercano con tutti i mezzi di istruire gli studenti. Sono dei pionieri ma prima di loro lo è stato il maestro Alberto Manzi. Negli anni Sessanta, ogni pomeriggio, si presentava in televisione per insegnare l’italiano e l’aritmetica agli anziani che non erano andati a scuola e ai bambini che avevano bisogno di un “ripasso”.
Era una pionieristica istruzione a distanza. Mi é tornata in mente in questi giorni e l’occasione é utile per ricordare il mitico maestro Manzi.Tra le tante belle storie di insegnanti c’è quella di un docente di liceo a Roma.
Ho letto un suo messaggio che vi ripropongo.”Non darò a tutti 10, ma non darò neppure alcuna insufficienza. Ringrazio i miei alunni per la grande lezione di maturità e responsabilità, che mi stanno dando. Ogni giorno sono con me nelle video lezioni. I loro volti, le loro voci, al computer, sono uno squarcio di bellezza e di speranza nel cielo plumbeo di questa pandemia. L’insufficienza la darò invece a me e alla mia generazione, per non aver lottato abbastanza per lasciare loro un mondo migliore, per non aver fatto del nostro meglio per impedire che questo tempo, il tempo della loro fanciullezza e adolescenza, il loro tempo, fosse loro strappato, ridotto a scampoli di esistenza in spazi chiusi. Insufficienza per il nostro egoismo, per l’incapacità di aggiungere un posto a tavola e insieme lavorare per una Terra accogliente e solidale, per aver rinunciato, in nome del profitto, al grande sogno di tenerci tutti per mano e costruire la pace. Non posso dare insufficiente ai miei alunni, quando sono io ad essere stato insufficiente. A nome mio e per conto della mia generazione, vi chiedo scusa, ragazzi!”
Buon viaggio
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