Cari viaggiatori,
ho pensato che possa far bene imbottigliare le emozioni. Ci ho pensato e ripensato e ho provato a rispondere a qualche semplice domanda per arrivare a una “penultima” conclusione. Può far bene raccogliere le emozioni, inserirle in una bottiglia e poi tirarle fuori quando è necessario? Oppure, così facendo, si comprimono e alla fine la bottiglia scoppia e si perdono le emozioni?
Mi sono dato una “penultima” risposta. Le emozioni non sono come il vino, che si imbottiglia e poi si toglie il tappo per brindare nelle festività. Le emozioni si devono vivere anche quando c’è il rischio che vada male, per non avere il rimpianto di non averle vissute per il timore di sconfitte. Le emozioni sono tutte energia vitale, anche quelle negative, che sono sempre istruttive.
Mai parlare di sconfitta ma di insegnamenti. Quindi non dobbiamo imbottigliare e comprimere le nostre emozioni, che sono vitalità, ma incanalare questo flusso di energia dove va la nostra attenzione perché, forse, quello di cui più abbiamo paura è che nulla cambi.
Buon viaggio
18 commenti a “Le bottiglie e le emozioni”