Cari viaggiatori,
proviamo a fare un’operazione all’apparenza ardita, quella di trovare qualche punto di contatto tra Luciano De Crescenzo e il cardinale Carlo Maria Martini. L’ingegnere-filosofo diceva che “il punto interrogativo è il simbolo del bene, così come l’esclamativo è il simbolo del male. Quando sulla strada vi imbattete nei punti interrogativi, nei sacerdoti del dubbio positivo, allora andate sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche. Quando invece incontrate i punti esclamativi, i paladini delle grandi certezze, i puri della fede incrollabile, allora mettetevi paura perchè la fede molto spesso si trasforma in violenza”.
Un uomo di fede era il cardinale Martini ma “la sua cultura non gli permetteva sicurezze inossidabili, il muro contro muro, caro a chi non ha dubbi” ricorda Armando Torno. Quindi il cardinale Martini, per usare le categorie di De Crescenzo, era un punto interrogativo, simbolo del bene. Ne hanno avuto la riprova coloro che nel corso degli anni hanno seguito sul Corriere della Sera una rubrica di lettere alle quali rispondeva il cardinale. Ricordo uno scambio di battute tra Martini e un non credente. Quest’ultimo scrive: “Quella cosa bellissima che è la vita non ha potuto crearla nessun altro che un essere straordinario”.
La risposta: “Nonostante la differenza tra il mio credere e la sua mancanza di fede siamo simili, lo siamo come uomini nello stupore davanti al creato e alla vita”. Sì, un punto interrogativo, simbolo del bene.
Buon viaggio
9 commenti a “De Crescenzo e il cardinale Martini”