Parole controsenso: Fraternità

Cari viaggiatori,
lo scrittore Erri De Luca, nel suo ultimo libro, parla della parola Fraternità. Vi propongo il suo pensiero: “Gli ho raccontato il sentimento della fraternità. Sta insieme a libertà e uguaglianza nelle parole della Rivoluzione francese. Per una libertà, per un’uguaglianza ci si batte per ottenerle o per difenderle. Per la fraternità non si può. Cos’è allora? È il sentimento che tiene insieme le fibre di una comunità, ne rinforza l’unione e produce l’energia necessaria a battersi per libertà e uguaglianza. La fraternità è il sentimento politico per eccellenza. Non esclude nessuno”. Tempo fa su questa parola, un po’ desueta, intervenne il direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro. Scrisse che la Fratellanza aveva un valore superiore alla Solidarietà.
Buon viaggio

7 commenti a “Parole controsenso: Fraternità

  1. Massimo Frana

    Solidarietà è più di beneficenza, ma fratellanza è più di solidarietà e la ricomprende. La fratellanza ha il richiamo del sangue. Anticamente essa poteva esser suggellata tra due uomini attraverso un patto di sangue. Il sangue dei due uomini veniva mescolato alla terra, che rappresentava il nuovo utero da cui si rinasceva fratelli. Siamo fratelli nella misura in cui ritroviamo la nostra comune Madre. Che poi questa Madre sia una vedova è un discorso che ci porterebbe lontano.

  2. Massimo Antoci

    La Fraternità iniziatica supera e travalica qualunque altro rapporto di fratellanza che sia di amicizia o anche di sangue. Siamo Fratelli nell’uso degli strumenti di lavoro che ci uniscono nell’Arte muratoria e nella Regola che ci rende uguali dinanzi alla Libera Muratoria. È, pertanto, una Fraternità spirituale.

    • federico RL E. Fermi Oriente di Pisa

      Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come pesci ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere come fratelli. Martin Luther King.
      Che la nostra istituzione possa spianare la strada giorno dopo giorno perché questa frase non sia più attuale.

  3. ottavio spolidoro

    Sono due ed ambivalenti le connotazioni che il termine fraternità assume. La prima è quella “interna” che indica come fratellanza il senso alto di una comune ed aggiungo, necessaria ricerca.
    La seconda è quella storica e sociologica che assegna alla fraternità un senso che è proprio della Rivoluzione Francese preceduta e preparata, certamente non ne suoi aspetti deleteri del Terrore, dalla grande Cultura dell’Illuminismo, la grande Filosofia pratica.
    Ma questa ambivalenza e dualità in realtà è solo apparente.
    Essa infatti come ben sanno i fratelli massoni, si risolve solo attraverso la necessaria opera dei fratelli nelle Logge. I fratelli calpestando ed elevandosi sulle sintesi elementari e manichee del bianco e del nero rappresentato dal pavimento a scacchi riescono a far passare il loro messaggio. E così nel corso della Storia Umana grandi fratelli sono riusciti attraverso il corretto uso degli strumenti simbolici libero-muratori a raggiungere la perfetta comprensione che se per un verso risolve l’apparente dualità ed ambivalenza, dall’altro ha dato ad essi la possibilità di far passare il nostro messaggio e quindi a lavorare al bene ed al progresso dell’Umanità.
    I grandi fratelli nei più svariati e complessi campi dell’umano scibile sono cioè a mio sommesso parere, altrettante rappresentazioni di come studiando ed applicando i nostri strumenti si riesca a dare un segno, a far passare in una parola a lavorare per il Bene ed il Progresso dell’Umanità. Essi indicano quali simboli attivi la conoscenza il fine il metodo e la stessa bontà del metodo nostro. Un circolo virtuoso foriero di bene e progresso per noi e per l’umana famiglia ad un tempo.
    grazie Gran Maestro
    un abbraccio ai fratelli viaggiatori

  4. Massimo Bianchi

    Tema opportuno dopo questo periodo grigio.
    Ho sempre pensato che l’iniziazione dovrebbe creare un vincolo di parentela”civile” con stessi Valori,con un affetto che dia contenuto effettivo al rapporto fraterno.
    Per molti è così,per altri il rapporto si riduce nel tempo.
    Consiglierei ai MV di mettere questa riflessione del GM alla prima tornata del prossimo anno. Credo sarebbe utile per tutti.
    Tfa

  5. Raffaele Macarone Palmieri

    Caro Stefano il termine fraternità che ci proponi, secondo il “Grande Dizionario Italiano dell’Uso” del De Mauro, nel linguaggio comune è sinonimo di fratellanza come sentimento di affetto che unisce fratelli, seppur come termine obsoleto, mentre è usato invece comunemente in quello estensivo di amicizia, affetto fraterno, solidarietà tra classi sociali e popoli…è quindi un sentimento che oltrepassa il nostro EGO e che tende a riunire molti Io per farne un Noi. E’ una unione naturale che si caratterizza attraverso l’unità tra l’Essere e la realtà degli altri relazionati all’unità dell’Universo e consiste a dare rispetto e peso a coloro che non ne hanno abitualmente senza criticare o giudicare.

    Una breve digressione storica s’impone…è durante la Rivoluzione Francese che questa parola è entrata nel linguaggio corrente: tra i Cittadini il buongiorno si diceva: ” Salut et fraternité” ma ciononostante è assente dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789. Ma alla festa del 14 luglio del 1790, primo anniversario della Presa della Bastiglia, il Marchese de La Fayette, Comandante della Guardia Nazionale, la consacra nel giuramento ” Giuriamo di rimanere uniti a tutti i Francesi con i legami indissolubili della fraternità”. Solo nel novembre 1848 nell’articolo VIII del preambolo alla Costituzione della 2 Repubblica si afferma che la stessa ha per principio il trinomio Libertà, Uguaglianza, Fratellanza.

    Da questa idea di fraternità seguirà quella dei diritti sociali dei Cittadini ai quali lo Stato è tenuto a dare lavoro e assistenza. E’ il contrario delle disparità sociali e contiene il concetto di una solidarietà collettiva, che viene ribadita nell’art.1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 10 dicembre 1948 dove il trinomio rivoluzionario viene riaffermato categoricamente.

    Attualmente, da più parti, viene segnalata una riduzione della lucentezza di questo ideale, un grande “dimenticato”, perché ci concentriamo quasi esclusivamente sulle questioni di uguaglianza e di libertà individuali. Ma la fraternità è un valore prioritario, ci permette infatti di lottare contro le paure e di incoraggiare la tolleranza, valore attivo, e non certamente l’acquiescenza nei confronti del pensiero degli altri. La spiritualità di ognuno si conosce, si riconosce, si coniuga, si cementa, si fonde con quella dell’altro fino a diventare un tutt’uno, una nuova fraternità spirituale universale.

    Grazie, Stefano.

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