Cari viaggiatori,
in bocca al lupo a chi oggi tira su il bandone, a chi
prova a ripartire tra incertezze, tante, e certezze, poche.
In bocca al lupo a chi, per ora, tiene giù il bandone.
In bocca al lupo a chi oggi va a messa e in sinagoga, in
moschea e nel tempio induista.
In bocca al lupo a chi ora e a chi labora. In bocca
al lupo a quei ragazzi che oggi non so dove andranno,
visto che molti genitori tornano sul posto di lavoro e le
scuole restano chiuse. In bocca al lupo a chi vorrebbe
partecipare a un dibattito culturale e il circolo è serrato
perché istruzione e libri su cui confrontarsi sono considerati meno importanti dei runner che non sudano e
non lanciano goccioline infette. Insomma, in bocca al
lupo a tutti, a chi prova “a fare” e chi “non può fare”. E
grazie a chi non si è mai fermato per permetterci di provare a riveder le stelle. In tanti abbiamo atteso questo 18
maggio dell’anno pandemico 2020 per fare “qualcosa”
di nuovo o di vecchio.
Chissà, forse nell’altra pagina della vita che è la morte, il Grande Maestro potrà fare in libertà quello che
desiderava dopo la fine della quarantena, mettersi al sole
e abbracciare un albero. E poi abbracciare gli amici, “ci
metteremo a ridere o ci spunteranno le lacrime. Non so
come sarà. Ma qualsiasi cosa sia sorrideremo. Felici di
essere vivi”.
Perché “la morte non esiste, è una parte della vita”
oppure “forse, semplicemente un’altra tournèe” come
ha scritto oggi Gabriele Romagnoli, il giornalista che
dipinge con la tastiera del pc, come il Grande Maestro
“dipingeva la musica con le mani”.
Buon viaggio
Era il 18 maggio 2020
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