Era il 18 maggio dell’anno pandemico 2020

Cari viaggiatori,
in bocca al lupo a chi oggi tira su il bandone, a chi
prova a ripartire tra incertezze, tante, e certezze, poche.
In bocca al lupo a chi, per ora, tiene giù il bandone.
In bocca al lupo a chi oggi va a messa e in sinagoga, in
moschea e nel tempio induista.
In bocca al lupo a chi ora e a chi labora. In bocca
al lupo a quei ragazzi che oggi non so dove andranno,
visto che molti genitori tornano sul posto di lavoro e le
scuole restano chiuse. In bocca al lupo a chi vorrebbe
partecipare a un dibattito culturale e il circolo è serrato
perché istruzione e libri su cui confrontarsi sono considerati meno importanti dei runner che non sudano e
non lanciano goccioline infette. Insomma, in bocca al
lupo a tutti, a chi prova “a fare” e chi “non può fare”. E
grazie a chi non si è mai fermato per permetterci di provare a riveder le stelle. In tanti abbiamo atteso questo 18
maggio dell’anno pandemico 2020 per fare “qualcosa”
di nuovo o di vecchio.
Chissà, forse nell’altra pagina della vita che è la morte, il Grande Maestro potrà fare in libertà quello che
desiderava dopo la fine della quarantena, mettersi al sole
e abbracciare un albero. E poi abbracciare gli amici, “ci
metteremo a ridere o ci spunteranno le lacrime. Non so
come sarà. Ma qualsiasi cosa sia sorrideremo. Felici di
essere vivi”.
Perché “la morte non esiste, è una parte della vita”
oppure “forse, semplicemente un’altra tournèe” come
ha scritto oggi Gabriele Romagnoli, il giornalista che
dipinge con la tastiera del pc, come il Grande Maestro
“dipingeva la musica con le mani”.
Buon viaggio
Era il 18 maggio 2020

4 commenti a “Era il 18 maggio dell’anno pandemico 2020

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., molti pensavano che dal 18 Maggio 2020 in poi tutto sarebbe finito, che il terribile e subdolo virus fosse definitivamente debellato, che la vita riprendesse il suo normale corso………e invece ci ritroviamo nuovamente a combattere un nemico ancora più pericoloso. E tutto questo per una mal gestione del problema e per la scelleratezza di alcuni che hanno sottovalutato la situazione non valutando le conseguenze di certi comportamenti. Sorrideremo di nuovo? Riabbracceremo ancora gli amici e i Fratelli? Torneremo a vivere la nostra vita in modo normale? Daremo un bacio e un abbraccio forte ai nostri anziani, ai nostri cari in generale, magari anche a chi ha problemi di disabilità e deve essere ancor più protetto? Oppure dovremo privarci di tutto questo? La risposta a questi interrogativi è una sola : con il buon senso e con il rispetto rigoroso delle regole sono certo di sì! In caso contrario sarebbe un dramma senza fine. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Stefano ,

    nella riflessione precedente sulla Sfiducia e Fiducia , ho visualizzato tre momenti:
    a)ritorno alla normalità di vivere e sensazioni negative che mai saranno risarcite ,
    b)non dimostrare di avere ragione su tutti ,
    c)assieme riacquistare la ragione per tutti .

    Per il vero e reale 28 maggio , sia 2020 o 2021 o 2022 , da ottimista quale sono , si avranno le risposte a seguire :
    a)la negatività subita insegnerà come non ricommettere l’errore,
    b)il buon senso ci insegnerà a saperci ascoltare,
    c) ed ecco il 28 maggio che aspettiamo .

    TFA

    Fr. Pasquale Cerofolini – Logia Fenix 127 – GL Simbolica Paraguay

  3. ottavio spolidoro

    Veniamo da un anno senza Primavera.
    Abbiamo cercato, con tutte le nostre forze, di renderlo un anno normale. Ritrovando gli amici, parlando d’altro, mangiando qualcosa insieme, panem et circenses, lavorando più o meno e… tante cose ancora. Era l’unica cosa che potevamo fare ed anzi “vincere” la ritrosia a “tornare” era il nostro intendimento, il nostro sforzo di volontà.
    Noi.
    Ma ad altri spettavano altri ed alti compiti.
    Ci siamo così convinti che tutto il Paese si fosse mosso bene durante la fase dura, che noi per quel poco che potevamo, avevamo dato il nostro contributo, che sì aprendo l’ombrello ed avendo responsabilità… dai… si poteva fare, ce la potevamo fare.
    Invece.
    Ora ci dividiamo. C’era chi negava-era risibile prima- ma ora trasforma la rabbia ed il risentimento in un negazionismo che non nega. Afferma ed anzi, Urla. C’era chi osannava le scelte intelligenti del ceto politico ed ora scopre che seguivano solo la corrente e che quello che sembrava programma, intendimento, progetto razionale non aveva fondamento. Come non interrogarsi sulle pressioni al governo regionale sardo per la riapertura delle discoteche? Come non interrogarsi sulla mancata prosecuzione delle attività di costruzione di nuovi posti di terapia intensiva? Come non valutare che in alcune Regioni c’era il tempo di mettere riparo inserire dei correttivi in un grande sforzo che sarebbe comunque risultato utile atteso che ci fosse o non ci fosse stata la seconda ondata, quello sforzo avrebbe e di molto quasi “rifondato” la sanità come in Calabria?.
    Che anzi proprio le elezioni in alcune di quelle Regioni offrivano l’occasione di verificare ictu oculi quello che si era fatto e quel che si doveva fare?
    Invece no
    Lontani dalle passioni del Mondo noi affermiamo ancora, speriamo ancora, collaboriamo ancora ed uniamo ancora
    Un abbraccio forte al nostro GM ed ai fratelli viaggiatori.

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