La sua vita è un’avventura. Provo a raccontarla nelle pagine del libro “Le dittature serrano i cuori” pubblicata dalla casa editrice Betti. Nei miei lunghi anni di appartenenza alla massoneria avevo sentito spesso parlare di Giovanni Becciolini, trucidato a Firenze il 3 ottobre del 1925 nella “Notte di San Bartolomeo”, tanto da farlo diventare un personaggio familiare e amato. Scrivendo della vicenda umana di questo massone, antifascista e repubblicano, ho scoperto le storie della moglie Vincenza Di Mauro e del figlio Bruno. Le loro vite sono un romanzo, “il Romanzo dei Becciolini”.
Nel 2015 Giovanni è stato proclamato gran maestro onorario del Grande Oriente d’Italia, alla memoria, perché il passato non si deve dimenticare.
Il 2025 è l’anno del centenario della morte. Ho provato a descrivere da cronista quella tragica notte in cui vennero colpiti a morte anche Gustavo Console, Gaetano Pilati e quattro operai di cui non si conoscono neppure i nomi. Ora tocca agli storici scrivere la storia.
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