L’ira funesta del sindaco di Siena Nicoletta Fabio si abbatte sull’Ordine e sul sindacato dei giornalisti toscani che avevano protestato perché in una bozza di regolamento per assistere alle riunione delle commissioni comunali era scritto che i giornalisti dovevano accreditarsi e in un passaggio veniva espressa la motivazione “di avere la consapevolezza dei contenuti di diffusione successiva”. Il sindaco si è molto arrabbiato e replica all’Ordine e al sindacato con una nota in cui dice che “mi si sollecita una presa di posizione su una bozza di documento che era al vaglio dei capigruppo e dei consiglieri comunali, della quale sono venuta a conoscenza solo dopo lo scatenarsi di una tempesta in un bicchiere d’acqua. Essendo una bozza, infatti, si tratta di un documento senza alcun valore specifico, sul quale i consiglieri stessi devono ancora esprimersi”. Ma, come dice il consigliere comunale di maggioranza Marco Falorni, “è meglio aver paura che buscarne”, gli organi dei giornalisti hanno espresso un auspicio che, al momento, non rientra tra i divieti che possono emanare il consiglio comunale, la giunta, il sindaco e quindi non meritavano la bacchettata sulle dita da maestrina di Nicoletta Fabio. A questo punto sarebbe importante sapere, anche per tutela dello stesso sindaco, chi è quel consigliere o quei consiglieri che avevano avuto la bella pensata.
Scopri di più da Stefano Bisi
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