Almeno Aldo Cazzullo lo ha scritto a chiare lettere che è stato “uno dei tanti italiani a cui Craxi, quando era Craxi, non piaceva” ma tanti altri dovrebbero ammetterlo di essersi pentiti. Non lo faranno e forse verseranno lacrime, tardive, sulla tomba di Hammamet. Il giornalista del Corriere della Sera ha fatto l’ammissione nel libro “Craxi/l’ultimo vero politico” pubblicato da Rizzoli, e scrive che “a molti che – come me – non erano comunisti, Craxi non piaceva per via di quella che appariva arroganza. Chi lo conosceva bene la definiva timidezza. Ma a noi che lo guardavamo da lontano, in tv, sembrava alterigia, senso di superiorità, sete di potere”. Meglio tardi che mai.
Scopri di più da Stefano Bisi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.