I successi dello sport, non è questione di soldi

Negli ultimi giorni in cui sui giornali si parla spesso del Monte dei Paschi che da preda è passato a predatore con l’offerta pubblica di scambio lanciata su Mediobanca si sono ricordati i fasti dello sport senese legandoli alle sponsorizzazioni della banca. E’ vero che senza lilleri non si lallera ma è molto riduttivo, anzi ingiusto, ritenere che le conquiste della Mens Sana e della Robur siano dovute ai soldi che arrivavano da Rocca Salimbeni. Sarebbe opportuno ricordare che i biancoverdi hanno conquistato un successo dietro l’altro in Italia e in Europa e i bianconeri hanno raggiunto la serie A grazie a lungimiranti visioni. Quando Ferdinando Minucci arrivò in viale Sclavo la Mens Sana era una discreta società che poteva aspirare, al massimo, di stare nella massima serie ma passo dopo passo, con abile attività diplomatica e di coinvolgimento delle istituzioni, sono arrivate le risorse e impensabili successi, frutto di programmazione e di talento. Alla Robur è stata la stessa storia e il regista il solito. Riuscì a tenere insieme forze locali (Salvetti, Mangiavacchi), un italosvizzero (Ponte), un manager calcistico tra i più bravi (Gb Pastorello) e arrivò la promozione in serie B; poi il coinvolgimento di Paolo De Luca e l’approdo nella massima serie. Questa è la storia dei successi, che non è solo una questione di soldi, che sono stati necessari, ma prima c’è stata “la visione”.


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