“Una gamba davanti all’altra”. Prendo a prestito le dolenti parole della senatrice Liliana Segre – scrive Gianfranco Pasquino sul Domani – che descrivono la sua marcia per la vita per sottolineare che gradualmente, ma incessantemente i democratici e le loro democrazie sono in grando di imparare e riprendere il cammino della libertà. La celebrazione del Giorno della Memoria obbliga a riflettere, mi pare non venga fatto adeguatamente, sul regime politico che lanciò il genocidio e sui governi dei paesi, a cominciare dal fascismo italiano, che furono zelanti e attivissimi complici: il totalitarismo nazista coadiuvato da autoritarismi più o meno duri. Certamente, tutti quei sistemi politici privi di qualsiasi elemento democratico mostrarono notevoli capacità decisionali. Però, dovremmo davvero considerare la velocità delle decisioni una caratteristica positiva e intimare una caratteristica positiva e intimare alle democrazie contemporanee di apprenderla e farne molto rapidamente uso?
La domanda di Pasquino impone una riflessione più che una risposta.
Scopri di più da Stefano Bisi
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