Poco più di un quarto degli studenti europei (26,6%) è iscritto a percorsi di educazione terziaria in ambito tecnico-scientifico e la metà delle aziende riporta difficoltà nel reperire risorse stem.
Sono alcuni dei dati dell’osservatorio stem 2024-2025 di Deloitte, citati nel corso dell’evento ‘Competenze stem: chiave per le transizioni multiple e la competitività italiana’ organizzato dall’associazione Civita. In questo campo persiste un forte divario di genere visto che scienze naturali, matematica e statistica è la sola disciplina stem a raggiungere la parità di genere (50,3%sono studentesse) mentre in ingegneria e ict, al contrario, le studentesse sono in netta minoranza (27,0% in ingegneria e 20,3% in ict).
L’appuntamento, si legge in una nota, ha messo in luce ”la necessità di un cambio di narrazione, fondamentale per informare correttamente l’opinione pubblica ed in modo particolare le famiglie ed i ragazzi, sulle opportunità offerte dalle discipline stem e l’urgenza di rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato per promuovere le competenze tecnico-scientifiche, fattore chiave per affrontare le sfide complesse e interconnesse del mondo di oggi”.
”La politica si deve interrogare rispetto a questo e aiutare nell’orientamento ma soprattutto nella comunicazione, perché l’opinione pubblica, i ragazzi e le famiglie stesse non sono abbastanza informati sul carico di opportunità lavorativa, sulle opportunità anche reddituali che questi percorsi possono portare e sulla bellezza e soddisfazione che può portare lo studio delle materie tecnico-scientifiche”, si legge nel comunicato ripresa da Adnkronos.
Scopri di più da Stefano Bisi
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