Beko, ex sindaco perplesso

Ecco quello che dice l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini sulla vicenda Beko.

Sono emersi due nodi cruciali che ostacolano la trattativa e impediscono una soluzione concreta alla crisi. Il primo riguarda il presunto problema legato all’acquisto dell’immobile a livello locale, un tema che sembra pretestuoso, considerando che la Beko ha già deciso di lasciare Siena. Il secondo, strettamente connesso al primo, è la totale assenza di una strategia industriale alternativa all’azienda turca.

Tutti i rappresentanti istituzionali presenti hanno manifestato la loro disponibilità a individuare una soluzione, dimostrando che la questione immobiliare non è un vero ostacolo, se non per chi la usa per distogliere l’attenzione dal problema reale. Nelle numerose vertenze viste in passato, raramente la soluzione è partita dalla gestione degli immobili: questa può essere una variabile, ma senza un piano industriale – che il Governo, fino ad ora, non ha presentato – la questione perde rilevanza. Il rischio, infatti, è che si tratti di una manovra politica per nascondere la non risoluzione della crisi aziendale.

La proposta legata all’immobile, avanzata dal Governo, avrebbe dovuto essere respinta immediatamente e sostituita da un confronto sulle vere priorità: quali risorse e tempi può garantire la Beko per la transizione? E soprattutto, quale progetto industriale credibile può subentrare? Riproporre a livello locale un’indicazione governativa inefficace ha solo distolto energie e risorse dalla ricerca di soluzioni concrete. Chi ha alimentato questa distrazione se ne assumerà la responsabilità.


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