Stefano Feltri nei suoi Appunti offre uno spunto di riflessione sul ruolo dei giornali e dei loro editori.
Sono sempre un po’ stupito e un po’ ammirato dall’indignazione con la quale i commentatori americani e non solo si indignano quando un grande editore si occupa del giornale in cui brucia decine di milioni di dollari e pretende di comandare. Non è sempre stato così? Cioè, grandi imprenditori che hanno interessi industriali tangenti alla politica non hanno forse sempre comprato giornali, anche in perdita, per avere maggiore influenza proprio nei confronti della politica? La discussione torna attuale perché questa volta l’editore che si intromette è anche il secondo uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, e il giornale, Washington Post, uno di quelli che più si era opposto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel suo primo mandato tra 2016 e 2020.
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