I diritti civili e i diritti sociali

 Annalisa Cuzzocrea su Repubblica commenta l’intervento e i rilievi del capo dello Stato relativi alla legge sui ristori ‘ai parenti delle vittime di crolli di strade e autostrade’ approvato dalle Camere. “Sergio Mattarella – scrive – ha voluto mandare un messaggio al Parlamento. Doveva arrivare un cattolico democratico come il capo dello Stato per dire alla destra di governo, e a un’opposizione evidentemente distratta, che non esistono famiglie di serie B o figli di un dio minore. Sembrerebbe elementare, automatico, per chi conosca la nostra Costituzione e la moderna giurisprudenza. Non è un principio formale. Quel che il presidente sta dicendo è che chi legifera ha il dovere di farlo per tutti, non per un’idea di famiglia artificiale, spacciata per naturale, che è nella testa di certa propaganda. È una decisione che conforta chi ancora crede in una democrazia capace di tutelare i diritti di ogni cittadino, e probabilmente anche chi spera che cadano le discriminazioni che ancora esistono per i figli delle coppie arcobaleno. Criminalizzati dalla legge che ha reso la gestazione per altri reato universale e privati della possibilità di essere riconosciuti da entrambi i genitori. È questo – sottolinea l’editorialista – il rischio che corrono le destre che si ispirano ai principi ‘Dio, patria e famiglia’: confondere il bene comune con il bene di chi la pensa come loro. Non riconoscere in ogni cittadino, che sia uomo, donna, omosessuale, lesbica, trans, queer, un portatore di diritti universali che non possono essere riconosciuti solo a qualcuno, o solo in parte. Quel che Mattarella dice con i suoi rilievi è che non accetterà eccezioni sull’uguaglianza dei diritti dei cittadini pretesa dalla Carta. Resta da capire come mai l’opposizione non si fosse accorta di niente, e qui viene il sospetto di una cautela eccessiva rispetto a tutto quel che la destra chiama woke. A furia di dire che la sinistra arretra nel mondo per aver difeso troppo i diritti delle minoranze, arrivando a esagerazioni di cui tanto si è parlato soprattutto negli Stati Uniti, si rischia di non fare le battaglie che vanno ancora fatte. In un mondo in cui la destra ha scelto di indicare alcune categorie come i nemici, migranti, omosessuali, trans, oppositori politici, la difesa dei diritti civili non può passare in secondo piano rispetto ai diritti sociali. Vanno insieme a lavoro, salute, welfare”.


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