Al cimitero di Trespiano sulla tomba di Giovanni Becciolini è scritto: “Ucciso nell’adempimento di un alto dovere di fraterna solidarietà in un triste ritorno di oscura barbarie da questa tomba che ne racchiude le spoglie mortali ammonisce i viventi che le dittature serrano i cuori ad ogni nobile sentimento e che solo nella libertà e la serenità e la gioia del vivere la certezza nel divenire delle genti”.
Becciolini era repubblicano, massone e antifascista e venne trucidato a Firenze nella “Notte di San Bartolomeo” il 3 ottobre del 1925.
La sua vicenda umana ha segnato in maniera profonda la moglie Vincenza Di Mauro e il figlio Bruno, costretti a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Francia e in Svizzera. Le loro vite sono un romanzo, “il Romanzo dei Becciolini”.
Il 2025 è l’anno del centenario di quella notte dell’Apocalisse, come la definì Vasco Pratolini, in cui vennero colpiti a morte anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai di cui non si conoscono neppure i nomi. Ricordare quello che avvenne serve per non dimenticare. E per non dimenticare il giornalista Stefano Bisi ha scritto il libro “Le dittature serrano i cuori” pubblicato dalla casa editrice Betti che sarà presentato mercoledi 30 ottobre alle 17.30 a Roma alla Fondazione Paolo Murialdi (via Nizza, 3) da Marco Frittella, Fabrizio D’Esposito, Michele Lembo e Giancarlo Tartaglia e giovedi 7 novembre alle 18 al Caffè Letterario “Giubbe Rosse” in piazza della Repubblica a Firenze dal giornalista Nicola Novelli, direttore di Nove.Firenze.it, quotidiano on line fondato nel 1997. Il 14 novembre alle 17.30 sarà presentato al Caffè del teatro Politeama di Poggibonsi dal giornalista David Taddei.