Un commento a “Fin da bambini

  1. MMC

    Questo contributo mi riporta alla mente un’esperienza personale di stampa clandestina che oggi mi fa sorridere. A 13 anni elaborai il mio primo giornale. Si chiamava “L’indomani”. I “redattori” erano quattro. L’esperto di Lego (io), l’intenditore di cucina (io), il competente in videogiochi (sempre io), lo specialista in gossip di quartiere (di nuovo io). La pubblicità era raccolta in monetine da 500 lire dall’ufficio marketing (ancora io) presso negozi di quartiere, mamme, zie, nonne, fidanzatine, passanti. L’esperienza durò fino a quando l’esperto di Lego litigò con l’inteditore di cucina su un pezzo dal titolo “Torta all’albicocca”. Era una questione di menabò o meglio di “battute”: poiché l’esperto di Lego aveva consumato tutto lo spazio disponibile con le istruzioni per costruire, con i famosi mattoncini, il castello di Robin Hood, all’Intenditore di cucina era rimasto solo il margine di fondo della prima pagina del giornale per la sua ricetta. Sicché ebbe a scrivere solo gli ingredienti della torta. Nella sezione “preparazione” gli rimase esclusivamente lo spazio per digitare: “Preparare a piacere”. Non ne fu felice. Questa non è una storia vera. O forse sì.

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