“I suoi nemici, interni e internazionali, riuscirono a sconfiggerlo con l’arma più odiosa. La character assassination, la distruzione dell’immagine con l’uso combinato della leva giudiziaria e di quella mediatica. Per ottenere lo scopo furono necessarie armi improprie destinate a lasciare ferite che nei venticinque anni successivi non sono state guarite”. Maurizio Sacconi oggi su La Nazione a proposito di Bettino Craxi.
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Un commento a “La character assassination”