“Questa volta, l’eventuale integrazione non produrrà alcun esubero: sarà a impatto sociale zero. Noi, comunque, seguiremo lo sviluppo con estrema attenzione e tuteleremo sia le lavoratrici e i lavoratori di Mps sia quelli di Mediobanca”. Lo ha ribadito il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Mattino Cinque News in onda su Canale 5.
“Ovviamente il management di Mediobanca cercherà di impedire il successo dell’ops lanciata da Mps, ma sarà il mercato a determinare l’esito finale. Anche se in questa partita un ruolo importante è giocato anche dalla politica. Va detto che Mps non è più la banca in difficoltà che conoscevamo fino a tre o quattro anni fa. L’amministratore delegato Luigi Lovaglio, assieme al presidente Nicola Maione e a tutto il cda, ha svolto un ottimo lavoro e la storica banca italiana, adesso, può restare autonoma ed essere protagonista nel riassetto e negli equilibri della finanza sia a livello italiano sia europeo” ha aggiunto Sileoni.
“L’operazione tra il Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca, qualora andasse in porto, – ha osservato Sileoni – metterebbe insieme due realtà complementari tra loro: una è specializzata nel credito e nel rapporto con famiglie e piccole, medie imprese; l’altra è una banca d’investimento più concentrata con le grandi aziende. Il progetto, insomma, ha una logica industriale solida e, dal punto di vista dell’occupazione, va in controtendenza rispetto ad altri casi precedenti che, in passato, hanno sempre prodotto esuberi. Questa volta, l’eventuale integrazione non produrrà alcun esubero: sarà a impatto sociale zero”.
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