“L’illusione della vita più lunga” è il titolo di un articolo di Massimo Recalcati su La Repubblica. Scrive che “manca nel nostro paese una legge sul fine vita”. A smuovere le acque paludose della politica, che ha paura di perdere consensi promuovendo norme di civiltà, ci ha pensato la Regione Toscana ma ci vorrebbe un atto del parlamento. Recalcati afferma che c’è un “buco legislativo sempre più insopportabile e indecente. Mai come in questo caso si avverte profondamente la nostalgia per Marco Pannella e per la capacità di azione politica dei radicali. Nessun partito del centro-sinistra sembra volersi assumere la responsabilità di impugnare questa battaglia per salvaguardare la dignità umana e la sua libertà di fronte alla malattia e alla morte”. Aggiunge: “Senza considerare che ancora una volta, come accadde già con la difesa della legge sul divorzio, il nostro paese è in realtà assai più maturo della classe politica che lo rappresenta. Il dolore senza speranza che spezza la dignità del malato condannato alla morte è, infatti, una esperienza che molti hanno condiviso e non ha nessun colore partitico”. La dignità della morte non dovrebbe avere colore politico e l’approvazione di una legge sul fine vita dovrebbe “far prevalere almeno una volta una fratellanza non retorica, una solidarietà profonda verso chi è caduto e dichiara la sua umanissima resa” conclude Recalcati.
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