Il 24 febbraio del 1974, nel pieno di una stagione carceraria ancora regolata dalle norme fasciste del 1931, un gruppo di detenuti del penitenziario delle Murate di Firenze salì sul tetto in segno di protesta. La scintilla che fece divampare la rivolta fu la reazione di un agente di custodia che, aprendo il fuoco con una raffica di mitra contro i rivoltosi, uccise il ventenne Giancarlo Del Padrone e ne ferì gravemente altri otto. Del Padrone, al suo primo reato e in attesa di processo, era stato arrestato quindici giorni prima per il furto di un’auto. L’episodio, invece di sedare il malcontento, alimentò ulteriormente la protesta. Sulla cima dell’edificio il numero di carcerati pronti a ribellarsi crebbe di ora in ora, mentre all’esterno si formò un folto gruppo di dimostranti. Lo scrive La Nazione. Quel fatto stimolo’ la riforma carceraria. Passi avanti sono stati fatti da allora ma il problema carceri esiste ed è sottovalutato.
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