Si iscrivono all’università ma abbandonano subito

Il problema in Italia non è convincere gli studenti a iscriversi all’università, quanto piuttosto metterli in condizione di finire. I dati del ministero dell’Università e della Ricerca parlano chiaro: nell’ultimo anno accademico censito, i nuovi immatricolati sono stati 328.068.

A fronte di una platea di nuovi diplomati di circa mezzo milione ogni anno, ci si può ritenere soddisfatti. Un trend che è in costante crescita da anni, visto che una decade fa gli universitari erano poco più di un milione e mezzo e oggi sono quasi due. Eppure il tasso di laureati complessivo nella fascia giovane della popolazione non supera il 30%.

Secondo l’indagine “Profilo dei diplomati e loro esiti a distanza dal diploma” di AlmaDiploma, a orientare le decisioni dei diplomati è un complesso “mosaico”: il peso (ancora forte) delle famiglie, l’orientamento scolastico, la qualità delle informazioni ricevute, il contesto socio-economico di partenza e, non da ultimo, la percezione delle prospettive lavorative. Lo scrive Tgcom24


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