Le dittature serrano i cuori. L’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascista della notte di San Bartolomeo” è il titolo del libro di Stefano Bisi (edizioni Betti), che sarà presentato a Palazzo Ducale (Sala di Rappresentanza), a Lucca; venerdì 28 marzo, alle 17, e che vedrà la partecipazione, oltre che dell’autore, di Alessandro Antonelli, di Roberto Pizzi e di Luciano Luciani, che dialogheranno con Bisi. Lo scrive Versilia Post, che ringrazio per l’attenzione
A Lucca la Notte dell’Apocalisse
Gli anni centenari e le conseguenti, relative commemorazioni sono più che semplici cerimonie. Sono atti di memoria collettiva, riaffermano i valori di una comunità, e rammentano, di solito, battaglie duramente vinte o anche sconfitte che pure hanno lasciato tracce durature nelle coscienze delle generazioni coeve e in quelle successive. Ma nel tempo i modi in cui una generazione ricorda possono cambiare per un progressivo disinteresse che nasce da forme di deliberato revisionismo, oppure, più semplicemente, dalla disillusione dei vecchi e dall’indifferenza dei giovani. Per questo, bene ha fatto, Stefano Bisi, giornalista e saggista senese, che col suo libro Le dittature serrano i cuori, 2024, ha teso a recuperare un segmento di storia toscana e nazionale che, altrimenti, dopo un secolo, poteva rischiare di andare colpevolmente smemorato: la vicenda tragica di Giovanni Becciolini, repubblicano, massone e antifascista trucidato a Firenze da una squadraccia in camicia nera a cui tenne dietro quella “notte dell’Apocalisse”, come ebbe a definirla lo scrittore Vasco Pratolini, in cui quella morte si allargò ad altre e furono ammazzati anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai. Le pagine di Bisi in forma piana, diretta di assoluta fruibilità, consentono di rinnovare e riproporre il ricordo di quei tragici fatti: la memoria di un’offesa grave, cruenta, un vulnus al comune sentire, al costume civile, alla pacifica convivenza e soprattutto a una famiglia, i Becciolini, e a una famiglia più grande quella repubblicana, massone, antifascista, fiorentina e italiana.
Con accuratezza di storico l’Autore ridefinisce gli scenari, i luoghi, i tempi, i protagonisti, il prima e il dopo di una vicenda tragica e ormai secolare, che dal trascorrere del tempo non ha ancora ricevuto tutte le risposte ai quesiti che quanto si consumò a Firenze nella notte del 3 ottobre 1925 ancora pone. Si tratta, dunque, di una delle tante aree della nostra storia contemporanea dalla memoria non ancora pacificata. Piuttosto, quei fatti sciagurati, a cento anni di distanza, continuano a suscitare ancora altre domande, a sollevare ancora altre questioni… Per esempio, perché questo rigurgito di violenza feroce proprio mentre il fascismo, superata la crisi derivatagli dall’omicidio Matteotti, si avviava a diventare regime? Perché proprio a Firenze “nella città che ha il vanto di umanità e gentilezza in Italia e nel mondo”? Perché, poi, viene colpita, e con tanta durezza, la massoneria, certo netta nella condanna del regime che si andava costituendo, ma tra le organizzazioni antifasciste non la più estremista? Sono questi gli interrogativi che rimangono ancora aperti alla lettura delle pagine di Stefano Bisi, meritevoli anche per un altro tipo di narrazione: quella relativa alla complicata, faticosa, dolorosa quotidianità del fuoriuscitismo. Vite di famiglie intere costrette d’improvviso a una condizione di precarietà, all’estero, lontane dalla propria casa, depauperate di tutto: abitudini e progetti, radici e speranze per il futuro. In difficoltà nel trovare un’abitazione o un lavoro dignitoso… Si pensi solo al destino dei Becciolini: se Bruno, il figlio, riuscirà a proseguire gli studi grazie alla stentata solidarietà di una massoneria incalzata e messa alle strette dal fascismo, Vincenza Di Mauro Becciolini, la moglie, la vedova di Giovanni, lontana dal figlio, sarà costretta a una vita di lavori umili e mortificanti per riuscire a sopravvivere!
Stefano Bisi, Le dittature serrano i cuori. L’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascistadellanotte di San Bartolomeo, Betti Editrice 2024, pp. 113, Euro 12,00
Il libro viene presentato venerdì 28 marzo 2025, alle ore 17:00, nella Sala di rappresentanza di Palazzo Ducale. Presente l’Autore, intervengono Alessandro Antonelli, Roberto Pizzi, Luciano Luciani. L’articolo è pubblicato dalla Gazzetta di Lucca.
A Lucca “Le dittature serrano i cuori”
La Gazzetta di Lucca ha dedicato un bell’articolo alla presentazione del mio libro “Le dittaure serrano i cuori” del 28 marzo.
Gli anni centenari e le conseguenti, relative commemorazioni sono più che semplici cerimonie. Sono atti di memoria collettiva, riaffermano i valori di una comunità, e rammentano, di solito, battaglie duramente vinte o anche sconfitte che pure hanno lasciato tracce durature nelle coscienze delle generazioni coeve e in quelle successive. Ma nel tempo i modi in cui una generazione ricorda possono cambiare per un progressivo disinteresse che nasce da forme di deliberato revisionismo, oppure, più semplicemente, dalla disillusione dei vecchi e dall’indifferenza dei giovani. Per questo, bene ha fatto, Stefano Bisi, giornalista e saggista senese, che col suo libro Le dittature serrano i cuori, 2024, ha teso a recuperare un segmento di storia toscana e nazionale che, altrimenti, dopo un secolo, poteva rischiare di andare colpevolmente smemorato: la vicenda tragica di Giovanni Becciolini, repubblicano, massone e antifascista trucidato a Firenze da una squadraccia in camicia nera a cui tenne dietro quella “notte dell’Apocalisse”, come ebbe a definirla lo scrittore Vasco Pratolini, in cui quella morte si allargò ad altre e furono ammazzati anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai. Le pagine di Bisi in forma piana, diretta di assoluta fruibilità, consentono di rinnovare e riproporre il ricordo di quei tragici fatti: la memoria di un’offesa grave, cruenta, un vulnus al comune sentire, al costume civile, alla pacifica convivenza e soprattutto a una famiglia, i Becciolini, e a una famiglia più grande quella repubblicana, massone, antifascista, fiorentina e italiana.
Con accuratezza di storico l’Autore ridefinisce gli scenari, i luoghi, i tempi, i protagonisti, il prima e il dopo di una vicenda tragica e ormai secolare, che dal trascorrere del tempo non ha ancora ricevuto tutte le risposte ai quesiti che quanto si consumò a Firenze nella notte del 3 ottobre 1925 ancora pone. Si tratta, dunque, di una delle tante aree della nostra storia contemporanea dalla memoria non ancora pacificata. Piuttosto, quei fatti sciagurati, a cento anni di distanza, continuano a suscitare ancora altre domande, a sollevare ancora altre questioni… Per esempio, perché questo rigurgito di violenza feroce proprio mentre il fascismo, superata la crisi derivatagli dall’omicidio Matteotti, si avviava a diventare regime? Perché proprio a Firenze “nella città che ha il vanto di umanità e gentilezza in Italia e nel mondo”? Perché, poi, viene colpita, e con tanta durezza, la massoneria, certo netta nella condanna del regime che si andava costituendo, ma tra le organizzazioni antifasciste non la più estremista? Sono questi gli interrogativi che rimangono ancora aperti alla lettura delle pagine di Stefano Bisi, meritevoli anche per un altro tipo di narrazione: quella relativa alla complicata, faticosa, dolorosa quotidianità del fuoriuscitismo. Vite di famiglie intere costrette d’improvviso a una condizione di precarietà, all’estero, lontane dalla propria casa, depauperate di tutto: abitudini e progetti, radici e speranze per il futuro. In difficoltà nel trovare un’abitazione o un lavoro dignitoso… Si pensi solo al destino dei Becciolini: se Bruno, il figlio, riuscirà a proseguire gli studi grazie alla stentata solidarietà di una massoneria incalzata e messa alle strette dal fascismo, Vincenza Di Mauro Becciolini, la moglie, la vedova di Giovanni, lontana dal figlio, sarà costretta a una vita di lavori umili e mortificanti per riuscire a sopravvivere!
Stefano Bisi, Le dittature serrano i cuori. L’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascistadellanotte di San Bartolomeo, Betti Editrice 2024, pp. 113, Euro 12,00
Il libro viene presentato venerdì 28 marzo 2025, alle ore 17:00, nella Sala di rappresentanza di Palazzo Ducale. Presente l’Autore, intervengono Alessandro Antonelli, Roberto Pizzi, Luciano Luciani.
La Notte di San Bartolomeo al Gabinetto Vieusseux
Al Gabinetto Vieusseux in piazza Strozzi a Firenze mercoledì 26 febbraio alle 17.30 la Notte di San Bartolomeo di 100 anni fa sarà ricordata durante la presentazione del libro “Le dittature serrano i cuori” edito da Betti. Ne parleranno Riccardo Nencini e Nicola Novelli.
”Le dittature serrano i cuori” al Gabinetto Vieusseux
Fondato a Firenze nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux, mercante di origine ginevrina, il Gabinetto scientifico letterario che porta il suo nome è stato nell’Ottocento uno dei principali tramiti tra la cultura italiana e quella europea, centro fra i più attivi per il Risorgimento d’Italia. Si trova a Firenze, nel palazzo Strozzi. Il Gabinetto ora è presieduto da Riccardo Nencini. Il 26 febbraio alle 17.30 presenterò insieme a lui e al direttore di Nove.firenze.it Nicola Novelli il libro “Le dittature serrano i cuori” edito da Betti. L’ingresso è libero.
”Le dittature serrano i cuori”, se ne parla all’Accademia dei Rozzi
Per chi vuole giovedì 30 gennaio alle 18 nella sala della Suvera dell’Accademia dei Rozzi in via di Beccheria 4 a Siena presenterò “Le dittature serrano i cuori” edito da Betti. Avrò il piacere di dialogare con il giornalista Andrea Bianchi Sugarelli e Daniele Pasquinucci, docente ordinario di Storia delle relazioni internazionali all’università di Siena. Il volumetto racconta la drammatica Notte di San Bartolomeo del 3 ottobre 1925 a Firenze ma ci sono molti e inediti legami con Siena e alcuni centri della provincia.
Valdo Spini: “Consiglio comunale straordinario per ricordare la Notte di San Bartolomeo”
”Non si può dimenticare. Auspico che il 3 ottobre di quest’anno l’amministrazione comunale di Firenze celebri con una seduta straordinaria il centenario della Notte di San Bartolomeo quando vennero uccisi tre antifascisti, come avvenne per i 50 anni”. Valdo Spini, ministro nei governi di Carlo Azeglio Ciampi e Giuliano Amato, lancia questa proposta durante la presentazione del libro “Le dittature serrano i cuori”, edito da Betti, avvenuta alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
In occasione del cinquantesimo anniversario Valdo Spini era giovane capogruppo del Psi in consiglio comunale, presieduto dal sindaco comunista Elio Gabbuggiani, e ricorda quella giornata del 1975 alla quale parteciparono i familiari di Giovanni Becciolini, Gustavo Console e Gaetano Pilati. L’ex ministro, oggi presidente della Fondazione Rosselli, racconta i fatti della Notte di San Bartolomeo quando la furia degli squadristi trucidò i tre uomini e devastò abitazioni e uffici di avversari del regime.
Appuntamento all’Accademia dei Rozzi il 30 gennaio alle 18
Fondazione VisMederi prosegue il ciclo di incontri letterari con la presentazione del libro “Le dittature serrano i cuori” di Stefano Bisi, edito da Betti Editrice. Un’opera che racconta con lucidità l’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascista della notte di San Bartolomeo, gettando luce su uno degli episodi più bui della nostra storia recente. Durante l’evento, moderato dal giornalista del Corriere di Siena Andrea Bianchi Sugarelli, interverrà Daniele Pasquinucci, ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Siena, per approfondire i temi trattati. Sarà presente anche l’autore, Stefano Bisi, per dialogare con il pubblico e condividere le riflessioni che animano il suo lavoro. Appuntamento giovedi 30 gennaio alle 18 presso la Sala della Suvera dell’Accademia dei Rozzi, Siena.
“Le dittature serrano i cuori” a Cesena e Milano
Dopo le Giubbe Rosse, Roma alla Fondazione Paolo Murialdi, Poggibonsi, Colle di Val d’Elsa, nella sala del consiglio regionale a Firenze, l’istituto della Resistenza a Siena, nel palazzo della Provincia a Grosseto, alla Fondazione Spadolini-Nuova Antologia a Firenze presenterò il libro “Le dittature serrano i cuori” a Cesena il 24 gennaio alle 16.30 nell’aula magna della Biblioteca Malatestiana e il 25 gennaio alle 15 a Milano al centro internazionale Brera. Chi ha voglia e tempo può partecipare.
Un sogno realizzato. Anzi due

Cari viaggiatori,
nel mio cammino ho incontrato una bella storia di imprenditoria e di sport. È un sogno diventato realtà. Anzi, i sogni realizzati sono due. Il protagonista è Maurizio Sani, imprenditore di Piancastagnaio, in provincia di Siena, con la passione del calcio. La sua storia la racconta la rivista Espansione.
Nel 1964 Sani fonda Stosa Cucine, un’azienda che oggi ha sedi in molte città e rappresenta bene lo spirito imprenditoriale, grazie a idee brillanti, coraggio e determinazione. Sani è da sempre attento alle esigenze del territorio, il Monte Amiata, da qualche anno in grave sofferenza economica.
Oltre all’azienda, Sani dedica tempo e risorse alla sua grande passione, il calcio. Voleva portare la Pianese, colori bianconeri come quelli della Juve, dai dilettanti alla serie C. In qualche anno c’è riuscito. La sua squadra oggi affronta il Monza di Silvio Berlusconi e di Adriano Galliani. Mica è poco per chi è nato e cresciuto nella montagna amiatina ed è riuscito a realizzare due sogni, imprenditoriale e calcistico.