Sfogliamo i giornali. Gli esiti del vertice a Parigi tra i “volenterosi” nell’ambito del conflitto russo-ucraino, le immagini postate sui social della ministra americana Noem da una prigione di El Salvador, la tragedia di un sottomarino nel Mar Rosso e gli sviluppi del caso Visibilia. Questi alcuni dei temi presenti nelle prime pagine dei quotidiani, oggi in edicola.
“Siena s’è dest(r)a”, il libro di Bianchi Sugarelli
Dal 28 marzo sarà disponibile in tutte le librerie, a partire da quella universitaria, e in tutti i portali online delle maggiori case editrici, il nuovo libro di Andrea Bianchi Sugarelli, giornalista senese del Corriere di Siena e già membro del cda dell’antica Biblioteca degli Intronati e addetto stampa dell’ex sindaco della città del Palio, Luigi De Mossi.
Il volume di 705 pagine (Passaggio al Bosco edizioni), arricchito da oltre cinquanta foto e duemila nomi, intitolato ‘Siena s’è dest(r)a’, colma un’importante lacuna nella ricostruzione archivistica della politica toscana e nazionale. Infatti è il primo e unico testo che traccia la storia e l’evoluzione della destra senese, che spazia dal neo-fascismo al post-fascismo fino all’afascismo meloniano, nel periodo compreso tra il 1944 e il 2024.
Il libro si inserisce in un contesto segnato da eventi significativi come il crollo del Monte dei Paschi, le inchieste giudiziarie che hanno interessato le istituzioni locali senesi e un profondo cambiamento culturale e sociale. Nel 2018, i movimenti nazionalisti e sovranisti hanno giocato un ruolo cruciale nel rinnovare la leadership amministrativa di Siena, dopo ben 74 anni di amministrazioni comuniste e socialiste. Questa “rivoluzione” ha trovato il suo apice nel 2023 con l’elezione della prima sindaca donna della città, espressione di una formazione nazional-conservatrice.
Con la prefazione dell’onorevole Riccardo Migliori e l’introduzione dell’antropologo Vinicio Serino, Andrea Bianchi Sugarelli presenta un lavoro di ricerca storica meticoloso, basato su studi d’archivio e interviste con ex militanti, attivisti e politici. Il libro, scritto con piglio giornalistico, analizza documenti inediti e racconta centinaia di eventi sconosciuti. Tra questi, si trovano la fondazione delle prime sedi del Movimento Sociale Italiano e i nomi dei segretari, nonché testimonianze esclusive sui discepoli senesi di Julius Evola o i fatti seguiti all’attentato a Togliatti nel 1948. Vengono inoltre descritti episodi degli anni di piombo con nuove documentazioni desecretate e il blitz dei Nar alla stazione di Siena, raccontato direttamente all’autore da Giusva Fioravanti. Il risultato è un resoconto collettivo che esplora 80 anni di storia misconosciuta di Siena e dei comuni limitrofi, che spazia dalle formazioni reazionarie clandestine del dopoguerra fino alla svolta di Alleanza Nazionale e l’arrivo di Fratelli d’Italia, senza dimenticare le realtà extraparlamentari ben radicate nel territorio senese.
Il libro è organizzato in epoche, che vanno dal dopoguerra ai Settanta, includendo il cambiamento generazionale degli anni ‘80 e la transizione ideologica della fiamma, fino al recente successo politico di FdI, culminato con l’elezione del primo parlamentare senese di destra e la formazione del governo nazionale sotto la guida di Giorgia Meloni. L’autore offre uno sguardo unico su un mondo spesso trascurato, evidenziando le sfide e i traguardi della destra senese e collegando le vicende locali a eventi nazionali. Non si tratta solo di una cronaca, ma di un’indagine che esplora l’identità, la tenacia e la determinazione di uomini e donne che hanno affrontato l’isolamento e l’ostilità sociale fino a raggiungere la vittoria. E’ soprattutto, al di là delle opinioni ideologiche o politiche, un viaggio attraverso tre generazioni che invita a riflettere sul passato per interpretare il presente.
Sfogliamo i giornali
Sfogliamo. Il conflitto russo-ucraino con i primi passi per la tregua dopo i colloqui di Riad ed un’intesa sul cessate il fuoco nel Mar Nero, gli sviluppi del caso Visibilia, la decisione sul processo a Rosa e Olindo e l’ennesima vittoria di Federica Brignone nello sci.
Il paradosso della tolleranza
“Fino a che punto una democrazia può, restando sé stessa, rendere inoffensivo chi cerca di sovvertirla?”. Così Goffredo Buccini sul Corriere della Sera osservando che “Il «paradosso della tolleranza» di Popper sta lì, da monito: una comunità caratterizzata da infinita tolleranza è destinata a essere prima stravolta e poi sottomessa dalle proprie frange intolleranti. Dunque, per salvare una società aperta e tollerante è necessario un quid di intolleranza. E persino di forza, in casi estremi. Sono tempi di ferro”.
Sfogliamo i quotidiani del 24 marzo
Tanti i temi protagonisti sulle aperture dei giornali, a cominciare dall’Ucraina e da una tregua ancora in salita malgrado i propositi di Trump di ottenere il cessate il fuoco entro Pasqua. Grande risalto al rientro in Vaticano di Papa Francesco dopo i 38 giorni di ricovero trascorsi al Gemelli. Spazio anche alle tensioni in maggioranza tra Lega e Tajani. Sugli sportivi domina il ribaltone Juventus, con Tudor nuovo allenatore al posto dell’esonerato Thiago Motta. Italia eliminata dalla Nations League in Germania.
A Lucca “Le dittature serrano i cuori”
La Gazzetta di Lucca ha dedicato un bell’articolo alla presentazione del mio libro “Le dittaure serrano i cuori” del 28 marzo.
Gli anni centenari e le conseguenti, relative commemorazioni sono più che semplici cerimonie. Sono atti di memoria collettiva, riaffermano i valori di una comunità, e rammentano, di solito, battaglie duramente vinte o anche sconfitte che pure hanno lasciato tracce durature nelle coscienze delle generazioni coeve e in quelle successive. Ma nel tempo i modi in cui una generazione ricorda possono cambiare per un progressivo disinteresse che nasce da forme di deliberato revisionismo, oppure, più semplicemente, dalla disillusione dei vecchi e dall’indifferenza dei giovani. Per questo, bene ha fatto, Stefano Bisi, giornalista e saggista senese, che col suo libro Le dittature serrano i cuori, 2024, ha teso a recuperare un segmento di storia toscana e nazionale che, altrimenti, dopo un secolo, poteva rischiare di andare colpevolmente smemorato: la vicenda tragica di Giovanni Becciolini, repubblicano, massone e antifascista trucidato a Firenze da una squadraccia in camicia nera a cui tenne dietro quella “notte dell’Apocalisse”, come ebbe a definirla lo scrittore Vasco Pratolini, in cui quella morte si allargò ad altre e furono ammazzati anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai. Le pagine di Bisi in forma piana, diretta di assoluta fruibilità, consentono di rinnovare e riproporre il ricordo di quei tragici fatti: la memoria di un’offesa grave, cruenta, un vulnus al comune sentire, al costume civile, alla pacifica convivenza e soprattutto a una famiglia, i Becciolini, e a una famiglia più grande quella repubblicana, massone, antifascista, fiorentina e italiana.
Con accuratezza di storico l’Autore ridefinisce gli scenari, i luoghi, i tempi, i protagonisti, il prima e il dopo di una vicenda tragica e ormai secolare, che dal trascorrere del tempo non ha ancora ricevuto tutte le risposte ai quesiti che quanto si consumò a Firenze nella notte del 3 ottobre 1925 ancora pone. Si tratta, dunque, di una delle tante aree della nostra storia contemporanea dalla memoria non ancora pacificata. Piuttosto, quei fatti sciagurati, a cento anni di distanza, continuano a suscitare ancora altre domande, a sollevare ancora altre questioni… Per esempio, perché questo rigurgito di violenza feroce proprio mentre il fascismo, superata la crisi derivatagli dall’omicidio Matteotti, si avviava a diventare regime? Perché proprio a Firenze “nella città che ha il vanto di umanità e gentilezza in Italia e nel mondo”? Perché, poi, viene colpita, e con tanta durezza, la massoneria, certo netta nella condanna del regime che si andava costituendo, ma tra le organizzazioni antifasciste non la più estremista? Sono questi gli interrogativi che rimangono ancora aperti alla lettura delle pagine di Stefano Bisi, meritevoli anche per un altro tipo di narrazione: quella relativa alla complicata, faticosa, dolorosa quotidianità del fuoriuscitismo. Vite di famiglie intere costrette d’improvviso a una condizione di precarietà, all’estero, lontane dalla propria casa, depauperate di tutto: abitudini e progetti, radici e speranze per il futuro. In difficoltà nel trovare un’abitazione o un lavoro dignitoso… Si pensi solo al destino dei Becciolini: se Bruno, il figlio, riuscirà a proseguire gli studi grazie alla stentata solidarietà di una massoneria incalzata e messa alle strette dal fascismo, Vincenza Di Mauro Becciolini, la moglie, la vedova di Giovanni, lontana dal figlio, sarà costretta a una vita di lavori umili e mortificanti per riuscire a sopravvivere!
Stefano Bisi, Le dittature serrano i cuori. L’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascistadellanotte di San Bartolomeo, Betti Editrice 2024, pp. 113, Euro 12,00
Il libro viene presentato venerdì 28 marzo 2025, alle ore 17:00, nella Sala di rappresentanza di Palazzo Ducale. Presente l’Autore, intervengono Alessandro Antonelli, Roberto Pizzi, Luciano Luciani.
Sfogliamo i giornali del 23 marzo
Aperture 6dei giornali dedicate alle dimissioni del Papa, che stamattina si affaccerà dal Gemelli per l’Angelus e tornerà a Santa Marta per la convalescenza. Poi i piani di pace per l’Ucraina, con la Cina che valuta di unirsi ai “volenterosi” con l’invio di soldati per una tregua duratura. Domani i colloqui a Riad, giovedì il vertice su Kiev a Parigi (con la premier Meloni). Monito di Mattarella sui dazi: “Ci danneggiano”. Infine, il trionfo di Brignone in Coppa del mondo generale di sci e discesa libera.
Sfogliamo i giornali del 22 marzo
Aperture dei giornali dedicate al piano dei “volenterosi” per Kiev, con quattro livelli di sicurezza e truppe Onu. Trump: “Tracciata la cornice della pace in Ucraina”. Salvini parla con Vance e annuncia una missione in Usa. Incendio a Heathrow, 1.300 voli cancellati e blackout a Londra: “Ipotesi sabotaggio russo”. Minori stranieri, sentenza della Corte costituzionale: anche i single possono adottare. Il cardinale Fernandez: “Bergoglio migliora, ma dovrà imparare di nuovo a parlare”
Sfogliamo i giornali del 21 marzo
Il dibattito sul riarmo dell’Europa e le polemiche a seguito delle parole della premier Meloni sul Manifesto di Ventotene dominano l’apertura dei principali quotidiani di oggi. Nelle prime pagine si parla anche della reazione della presidente del Consiglio, dopo l’attacco delle opposizioni: “Sinistra illiberale e nostalgica”. E anche del nodo dazi, con i Paesi Ue che scelgono di posticipare ad aprile la decisione su una risposta a Trump.
Sfogliamo i giornali del 20 marzo
Oggi in edicola i principali quotidiani si concentrano sulla seduta sospesa alla Camera dopo le parole della premier sul manifesto di Ventotene: “Non è la mia Europa” e sulle reazioni dell’opposizione, alla vigilia del Consiglio europeo di oggi. Ampio spazio anche all’arresto del sindaco di Istanbul Imamoglu, principale avversario di Erdogan, alla ripresa dei bombardamenti a Gaza e alla telefonata Trump-Zelensky, con le parole di ottimismo Kiev: “Pace duratura possibile entro l’anno”.