La semplicità

Cari viaggiatori,

è complicato ragionare con semplicità. George Sand diceva che “è la cosa più difficile da ottenere a questo mondo; è l’estremo limite dell’esperienza e l’ultimo sforzo del genio”.

Buon viaggio

L’allenamento

Cari viaggiatori,

allenarsi è una parola che ci rimanda alla preparazione degli atleti ma si può allenare anche la mente. Il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso ci offre questo spunto di saggezza: “Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza e la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; noi possiamo trasformare noi stessi”.

Buon viaggio

I due esami

Cari viaggiatori,

vi propongo di riflettere su un pensiero di Confucio: “L’uomo nobile esamina se stesso, l’uomo ordinario esamina gli altri”.

Buon viaggio

Noi e gli altri

Cari viaggiatori,

farebbe bene a molti riflettere su questo pensiero di Confucio: “L’uomo nobile esamina se stesso, l’uomo ordinario esamina gli altri”.

Buon viaggio

La semplicità e la bellezza

Cari viaggiatori,

spesso la semplicità viene considerata una qualità minore, quasi un difetto. Sicuri che sia giusto? Il filosofo Vito Mancuso nel suo ultimo libro (A proposito del senso della vita) ci invita a “essere semplici, di quella semplicità naturale che sorge dal nostro interno, e che è il segreto della vera bellezza”.

Buon viaggio

Se trovi un ostacolo

Cari viaggiatori,

uno dei più grandi giocatori di basket, Michael Jordan, ci consegna un messaggio. Eccolo: “Gli ostacoli non ti devono necessariamente fermare. Se ti trovi un muro davanti, non tornare indietro arrendendoti: scopri come saltarlo, farci un buco o girarci intorno”.

Buon viaggio

Osservare è atto creativo

Cari viaggiatori,

diamo sfogo alla nostra creatività accogliendo il consiglio di Kierkegaard: “Ciò che si vede dipende da come si guarda. Poiché l’osservare non è solo un ricevere, uno svelare, ma al tempo stesso un atto creativo”.

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La dedizione degli scalpellini

Cari viaggiatori,

l’economista Nino Andreatta invitava a lavorare in profondità, nelle parti più nascoste, e lo faceva con un esempio, quello degli scalpellini medievali che costruivano le cattedrali. Mettevano lo stesso impegno per tutte le decorazioni, sia quelle della facciata o dell’angolo più nascosto che “solo i piccioni erano in grado di apprezzare”.

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