Sfogliamo i giornali del 12 aprile 2025

Aperture dei giornali dedicate allo scontro tra Cina e Usa sui dazi, con Pechino che alza le controtariffe al 125% e chiede all’Ue di unirsi “contro il bullismo” di Trump. Guerra in Ucraina, l’inviato speciale americano da Putin: “Tregua entro fine aprile o sanzioni”. Albania, 40 migranti trasferiti nei Cpr. La denuncia di Strada: “Sono scesi dalla nave ammanettati”. Scommesse su siti illegali, indagati 12 calciatori di Serie A. Delitto di Garlasco, semilibertà per Stasi: potrà uscire durante il giorno

L’entusiasmo per Beko

Sì all’accordo per la vertenza Beko da parte dell’88% dei lavoratori dello stabilimento di Siena che riuniti in assemblea lavoratori hanno dato 229 voti favorevoli, 27 contrari e 3 schede bianche. E’ l’esito della consultazione dei lavoratori del sito di Beko a Siena sul testo preliminare dell’accordo raggiunto tra azienda, sindacati e Ministero delle Imprese e del Made in Italy di martedì 8 aprile. Hanno votato 259 dei 296 dipendenti totali, di cui 234 su 268 operai e 25 dei 28 impiegati. Dunque, la percentuale del ‘sì’ sul totale dei votanti è pari all’88,42%.

L’accordo prevede la chiusura dello stabilimento entro il 31 dicembre 2025, con la successiva acquisizione del sito da parte di Invitalia e del Comune di Siena per avviare un processo di reindustrializzazione. I lavoratori avranno la possibilità di aderire a un piano di incentivi all’esodo, ricevendo un’indennità di 90.000 euro lordi, se lasceranno volontariamente l’azienda entro dicembre 2025, oppure optare per una cassa integrazione conservativa della durata di 24 mesi, accompagnata da un contributo una tantum di 15.000 euro lordi. La firma definitiva dell’accordo è prevista per lunedì 14 aprile al Mimit. Lo scrive La Nazione.

Ma non vi pare che ci sia troppo entusiasmo su questo accordo? Anche alcuni politici gioiscono rivendicando il merito della soluzione ma, chiedo, che cosa ri-nascera’ in quello stabilimento?

Torna l’acqua. Parla il Fiora

Ripristinato il flusso idrico in via della Diana intorno alle ore 19 di oggi venerdì 11 aprile, dopo due giorni di incessante lavoro di AdF, proseguito senza sosta anche di notte. AdF fa il punto della situazione sugli interventi che hanno interessato la rete idrica cittadina negli ultimi due giorni. Una serie di interventi, notturni e diurni, che si sono resi necessari dopo il complesso guasto della notte tra il 9 e il 10 aprile in zona ferrovia, che ha interessato una condotta principale di 500mm di diametro (la più grande che si trova a Siena) che approvvigiona buona parte della città. Una volta risolto questo guasto, che ha richiesto la sospensione del flusso, nella successiva reimmissione dell’acqua nelle condotte alcune hanno sofferto maggiormente le problematiche che possono verificarsi in seguito a interventi di questo tipo, dando origine ad alcune ulteriori rotture, più o meno consistenti, nella rete cittadina. In alcuni casi è stato possibile intervenire senza togliere l’acqua, in altri interrompendo il flusso per periodi molto brevi, in altri si sono resi necessari interventi più consistenti, in alcuni estremamente complessi e lunghi, anche per l’insorgere di ulteriori complicazioni durante i lavori. I problemi maggiori si sono riscontrati per una rottura particolarmente complicata in via della Diana, dove, al termine dell’incessante lavoro portato avanti sia di notte che di giorno, per il quale è stato necessario effettuare un lungo e profondo scavo prima di individuare il punto esatto della rottura e provvedere alla sostituzione del tratto interessato di condotta, è stato riaperto il flusso idrico. Ad acqua riaperta, si è verificata una seconda rottura. È subito arrivata sul posto una nuova squadra per dare il cambio a quella che aveva già lavorato per tutta la notte e ha immediatamente iniziato il lavoro di scavo. Poiché anche il secondo guasto aveva iniziato a causare infiltrazioni di acqua, è stato necessario chiudere nuovamente il flusso idrico in via della Diana, via Bastianini, Pian dei Mantellini e zone limitrofe. Inizialmente a causa della conformazione della zona interessata non è stato possibile far arrivare un’autobotte per l’approvvigionamento alternativo, successivamente ne è stata reperita una con una motrice più piccola che è stata collocata in stazionamento tra via della Diana e via San Marco. Nel corso della sostituzione del tratto di tubazione interessato dal guasto è stata montata un’apposita saracinesca che ha consentito di riaprire il flusso idrico alle utenze situate in Pian dei Mantellini e nel tratto di via della Diana fino all’intersezione con via Bastianini. Nel restante tratto l’erogazione idrica è stata ripristinata intorno alle ore 19 di oggi venerdì 11 aprile e sta quindi tornando l’acqua a tutte le utenze coinvolte. Potranno verificarsi eventuali fenomeni di intorbidimento dell’acqua, che rientreranno progressivamente con il passare del tempo. Sempre nella giornata odierna, AdF è stata impegnata in ulteriori interventi di ripristino: uno nella zona di viale Toselli/via Busseto, uno in via Vittorio Veneto e uno in zona San Prospero. È inoltre in corso un sopralluogo con ascolti programmati per la notte in via di Calzoleria.
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Contratto dei giornalisti, trattativa lunga e difficile

È in corso la trattativa, difficilissima, per rinnovare, dopo oltre 10 anni, il contratto di lavoro Fieg-Fnsi. Fnsi e Associazioni regionali di stampa sono in prima linea da settimane. Mercoledì scorso, 9 aprile 2025, si è riunita a Roma l’assemblea nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione. E’ stato deciso d’intensificare la lotta, se necessario, anche con un primo pacchetto di 5 giorni di sciopero in mano alla Segreteria della Fnsi. Fra i punti irrinunciabili della trattativa, la difesa delle buste paga, anche attraverso il recupero dell’inflazione (calcolata intorno al 19%), e la tutela di tutti i giornalisti: articoli 1 assunti a tempo indeterminato, articoli 2, 12 e 36. E grande attenzione anche ai precari, spesso collaboratori sotto  pagati.

Il documento finale è stato votato all’unanimità dall’assemblea di Cdr e fiduciari. Ecco il testo:

La Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione riunita oggi a Roma per il confronto sul rinnovo contrattuale Fnsi-Fieg ritiene fondamentale per lo sviluppo dell’informazione in Italia che il nuovo contratto garantisca retribuzioni adeguate che tengano conto della reale perdita del potere d’acquisto accumulata nei dieci anni di latenza contrattuale.

Il giornalismo è centrale per la vita democratica del Paese e questa centralità richiede che nell’informazione possano lavorare giovani brillanti e altamente professionalizzati i quali hanno diritto di essere pagati in modo adeguato. Allo stesso tempo i colleghi che sono già al lavoro non vogliono, non possono e non devono retrocedere dai diritti acquisiti che hanno evitato che fossero travolti dalla crisi che, tuttavia, si è sentita fortemente sui redditi.

Il nuovo contratto deve guardare al futuro dell’editoria senza lasciare indietro nessuno, contemplando le nuove figure professionali, occupandosi di intelligenza artificiale ed equo compenso per la cessione dei contenuti sul web. Allo stesso tempo deve tutelare i colleghi più deboli, a cominciare dagli articoli 2 e 12, aprendo prospettive di stabilizzazione e compensi adeguati per gli autonomi e i precari.

In questi anni di stati di crisi ripetuti il costo del lavoro per gli editori è diminuito sensibilmente e di questo si sono fatte carico redazioni decimate, dove spesso per colmare le carenze di organico sono state utilizzate impropriamente le collaborazioni dei pensionati, che ora vanno necessariamente limitate. Nello stesso periodo, il contratto è stato destrutturato dalle aziende editoriali grazie ad accordi capestro di secondo livello o individuali come i forfait al ribasso. In bocca al lupo.

Sì all’accordo sulla vertenza Beko

Sì all’accordo sulla vertenza Beko da parte dell’88% dei lavoratori dello stabilimento di Siena che riuniti in assemblea lavoratori hanno dato 229 voti favorevoli, 27 contrari e 3 schede bianche. E’ l’esito della consultazione dei lavoratori del sito di Beko a Siena sul testo preliminare dell’accordo raggiunto tra azienda, sindacati e Ministero delle Imprese e del Made in Italy di martedì 8 aprile. Hanno votato 259 dei 296 dipendenti totali, di cui 234 su 268 operai e 25 dei 28 impiegati. Dunque, la percentuale del ‘sì’ sul totale dei votanti è pari all’88,42%.

L’accordo prevede la chiusura dello stabilimento entro il 31 dicembre 2025, con la successiva acquisizione del sito da parte di Invitalia e del Comune di Siena per avviare un processo di reindustrializzazione. I lavoratori avranno la possibilità di aderire a un piano di incentivi all’esodo, ricevendo un’indennità di 90mila euro lordi, se lasceranno volontariamente l’azienda entro dicembre 2025, oppure optare per una cassa integrazione conservativa della durata di 24 mesi, accompagnata da un contributo una tantum di 15mila euro lordi. La firma definitiva dell’accordo è prevista per lunedì 14 aprile al Mimit. Lo scrive La Nazione.

Sempre meno sportelli bancari

La desertificazione bancaria in Toscana non si arresta. Secondo gli ultimi dati diffusi da Bankitalia, nel 2024 la nostra regione ha registrato, rispetto al 2023, una riduzione del 2,7% degli sportelli bancari, un dato in linea con la media nazionale (-2,4%). Stabile, invece, il numero complessivo deidipendenti (-0,4%), ma nel confronto con il 2021 si evidenzia una flessione marcata del 12%, a fronte di un calo nazionale molto più contenuto (-3%). Lo scrive La Nazione.

Ordine giornalisti, ecco gli eletti

Il 2-3 e 6 aprile si è tenuto il ballottaggio per le elezioni dell’Ordine dei giornalisti. Questi i risultati definitivi.

Professionisti Consiglio Nazionale

Frati Luca 282 voti, Tei Francesco 116. Risulta eletto al ballottaggio Frati Luca

Professionisti Consiglio Regionale

De Francisci Maria Adele 228 voti, Scanzani Alfredo 213, Capparelli Raffaele 205, Cambi Omero 203, Fabbri Stefano 173, Matteini Francesco 123, Di Blasio Giuseppe detto Pino 100, Chiellini Sabrina 91.

Risultano eletti al ballottaggio De Francisci Maria Adele, Scanzani Alfredo, Capparelli Raffaele, Cambi Omero.

Risultavano già eletti nella seconda convocazione senza la necessità del ballottaggio il presidente nazionale uscente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli e la consigliera nazionale uscente Elisabetta Cosci, 2 consiglieri regionali professionisti (il Presidente uscente di Odg Toscana Giampaolo Marchini e Marzio Fatucchi), tutti e 3 i consiglieri regionali pubblicisti (il vice presidente uscente di Odg Toscana Michele Taddei e i consiglieri uscenti Silvia Motroni e Andrea Giannattasio) e tutti i revisori dei conti (Francesca Bandinelli, Luca Mantiglioni e Andrea Sbardellati).

In base ai risultati il nuovo consiglio di Odg Toscana è quindi costituito da: Giampaolo Marchini, Michele Taddei, Silvia Motroni, Raffaele Capparelli, Andrea Giannattasio, Omero Cambi, Marzio Fatucchi, Maria Adele De Francisci, Alfredo Scanzani. Revisori dei conti sono Andrea Sbardellati, Francesca Bandinelli e Luca Mantiglioni. Al Consiglio Nazionale di Odg, invece, sono stati eletti i giornalisti Carlo Bartoli, Luca Frati (Professionisti) ed Elisabetta Cosci (Pubblicisti).

La Notte dell’Apocalisse ricordata in Irpinia

Vasco Pratolini la definirà “la notte dell’apocalisse”, ma oggi, a cento anni di distanza, sono in pochi a sapere ciò che accadde davvero. Nonostante le strade e le scuole intitolate alle vittime, infatti, l’oblio sembra aver preso il sopravvento sulla memoria. Un altro pezzo di storia smarrita nel declino culturale e civico di questi uggiosi, inquietanti tempi, in quella sorta di “amnesia retrograda” collettiva i cui danni furono ben sintetizzati da Luis Sepúlveda: «Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro».
Semplicemente doveroso, dunque, segnalare l’ultima fatica letteraria di un giornalista, Stefano Bisi, che voluto ha puntato i riflettori su una vicenda ormai circoscritta agli studi di qualche docente di Storia contemporanea, dedicandogli un agile volume il cui titolo è tratto dalle parole incise su una lapide: “Le dittature serrano i cuori” (editrice Betti/Atena 1899, 12 euro). Lo scrive il Corriere dell’Irpinia.

Informazione, stati generali

Stati generali dell’informazione, martedì 15 prossimo, nella Sala Pegaso della Presidenza della Regione Toscana, in piazza Duomo. Sarà illustrata un’indagine dell’Irpet sulla situazione in Toscana con l’intervento dell’Associazione Stampa Toscana, attraverso il presidente Sandro Bennucci, e dell’Ordina dei giornalisti, con il presidente nazionale, Carlo Bartoli e il presidente regionale, Giampaolo Marchini.

I lavori saranno aperti, alle 9,30, dai saluti istituzionali del presidente della Regione, Eugenio Giani, seguito dal presidente del Corecom, Marco Meacci, dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, da Antonello Giacomelli, commissario Agicom e da Carlo Bartoli. 

Alle 10,30 Francesco Giorgino, professore Luiss comunicazione e marketing e giornalista Rai, interverrà sul tema: “L’ecosistema comunicativo digitale”.

Alle 11 gli interventi di Andrea Manuelli e Alessio Monticelli, ricercatori Irpet; Cristina Giachi, presidente della commissione cultura del Consiglio regionale; Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana; Giampaolo Marchini, presidente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.